L’Home Staging è una tecnica di marketing che mira a valorizzare gli spazi delle proprietà immobiliari mediante la riqualificazione dell’immagine, al fine di favorirne la vendita o l’affitto al giusto prezzo e nel tempo più breve.
L’affermazione della professione di home stager risale alla metà degli anni quaranta e nacque dall’intuizione dell’ agente immobiliare Barbara Schwarz che la consolidò grazie ad un paziente lavoro di ricerca e sperimentazione. Oggi, in America è un must del marketing immobiliare, adottato praticamente da tutti i professionisti del settore, mentre solo da pochi anni è stato recepito da alcuni paesi europei quali ad esempio: Inghilterra, Francia, Spagna, Italia.
L’home stager ha in comune con l’ interior designer l’obiettivo di progettazione e arredamento di spazi immobiliari
Tuttavia se ne distingue perché mentre quest’ultimo progetta per un cliente conosciuto, lavora fianco a fianco con chi già possiede una casa e vuole soltanto renderla più accogliente, vivibile in tale armonia con i suoi gusti da rifletterne il senso di unitá, l’home stager progetta per un potenziale acquirente, di fatto un cliente sconosciuto e ne allestisce la casa dei sogni.
Come inizialmente si è accennato, l’home staging è finalizzato ad incrementare il valore dell’immobile sul mercato, per cui, la prima impressione che la vista dello stesso suscita nel potenziale compratore è fondamentale. Dunque il compito dell’home stager rispetto a quello dell’interior designer é più arduo perché deve conoscere specifiche di tecniche di persuasione atte a definire un accordo, il cosiddetto “win-win” che soddisfi tutti gli attori convenuti.
Si potrebbe pensare ad una simulazione cioè che venga data un’immagine illusoria dell’immobile e che le emozioni non ricoprano alcun ruolo, non abbiano in definitiva alcuno spazio.
In realtà in questo articolo si vuole esprimere un punto di vista differente e dimostrare come le emozioni giochino un ruolo fondamentale nel rapporto home stager e cliente.
Ci si avvale a tal fine di un piccolo esperimento:
Si immagini di dover cambiare casa e di rivolgersi ad un’agenzia immobiliare che sottoponga al cliente, una volta identificata l’area geografica, la scelta fra alcune soluzioni immobiliari.
L’agente immobiliare propone due proprietà nello stesso edificio, stessa ala, stessa esposizione, stessa metratura;
- L’immobile x contraddistinto da tonalità scure: il colore delle pareti e dei mobili è scuro e rende l’ambiente più angusto, la stoffa pesante delle tende ostruisce l’entrata della luce nelle stanze.
- L’immobile y ha tonalità più tenui: un layout mobiliare differente, un’alternanza di tessuti leggeri e pesanti, un impiego di colori che creano un chiaroscuro intrigante.
Qualsiasi sia la scelta, sarà sempre determinata dalle emozioni provate al momento della visita. Ecco dunque evidenziata la caratteristica peculiare del profilo professionale dell’home stager: egli connette le emozioni positive del cliente alla proprietà immobiliare. La scelta è importante perché crea un uno stato di benessere costante costituito dal legame fra la vista dell’immobile e le emozioni che essa genera.
Cosa emerge: una scelta causata da una sensazione superficiale come l’illusione o da un’emozione profonda?
Si desume che la scelta sia stata direzionata dall’home stager che con la sua competenza ha saputo accendere una scintilla vitale all’immobile, dandogli vita e creando una profonda connessione, quel senso di unità tra cliente e proprietà immobiliare.
Si potrebbe definire anche come “senso di appartenenza”, legame profondo tra due elementi che fino al quel momento risultavano essere ignoti l’uno all’altro: il cliente e proprietà immobiliare. Una sensazione forse mai provata!
Un senso di unità che permette di sentire ciò che in ambito olistico viene mondialmente riconosciuto come ONENESS.
Una profonda connessione animica tra il cliente e la nuova casa che va molto oltre le fredde tecniche di marketing e l’ illusione.
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